sabato 24 febbraio 2007

Il micio di casa...



Questo è il mio gattone. Beh si è vero, qui è piccolo, ma la foto è di molto tempo fa.
Ora pesa quasi 6 kg ed è sempre SPLENDIDO...

giovedì 22 febbraio 2007


Luna...
... come ogni notte, la mia fedele compagna si alza, passeggia in cielo come i miei pensieri, come quelle parole che non riesco a dire, eppure mi girano in testa, senza ordine, senza capo, senza coda, senza inizio, ne’ fine, senza intervalli. Le lascio fare, le lascio volteggiare, non voglio disegnare un percorso per loro, la strada per uscire la conoscono, attraverso un cuore, lungo le braccia, dentro alle mani, muoiono su una pagina aperta a caso di un giorno qualsiasi, e che d'improvviso diventa di quasi tutti i colori. A volte escono a fiumi, a volte lasciano intravedere i ciottoli sul fondo di un letto, il mio letto spesso disfatto solo girandomi mille volte, perduta nel senso di un sogno che si sfuma aprendo gli occhi, il velo di un volto che sfugge, e che non riesco mai a ricordare... Frammenti delle tue parole sul cuscino, ne sento il tono, riconosco le tue lettere legate da uno spago rosso, chiuso a cappio intorno al mio cuore…Vorrei che tu mi guardassi dormire, che mi accarezzassi i capelli, che sorridessi quando sono inquieta, che riuscissi a calmarmi soltanto appoggiando una mano sul mio cuore, e che lo sentissi battere quando non fa rumore il respiro, che mi ascoltassi... Trasformami in dolcezza la favola della sera, e raccontami di quelle parole che non riesco a dire, dei miei pensieri, dei desideri, e di dove voglio andare, senza nemmeno sapere come... dimmi che le favole in fondo raccontano la vita, che ci sono momenti talmente belli che il timore di toccarli e' solo perche' abbiamo paura di spezzarli.... Dimmi che c’e’ un ritmo per i battiti anche quando si fermano in punta di emozione, e che se non ricordo i sogni non fa niente…


se c'e'... qualcuno che pensa che i sogni debbano volare liberi, venga a riportarmi la fantasia di una nuvola per casa, di quando volere e volare in fondo, e’ la stessa cosa, di quando ho incrociato due occhi che mi porto ancora addosso; se c'e' qualcuno che crede ancora che un battito d'ali abbia solo bisogno di aria, venga a riportarmi la liberta' di una farfalla, l'emozione che si stringe in una poesia, volare con due note appena appena accennate, quella musica che senti anche quando nessuno strumento suona, archi di violini che muovono respiri...
... se c'e'... qualcuno che crede ancora che l'acqua debba solo scorrere senza fermarsi mai, venga a riportarmi il concerto di un temporale, amo quella sensazione di forza innata, come quella che nasce con l'amore, travolgente, pura, ti stai ancora muovendo nelle rapide del mio cuore, all'ombra di cio' che e', non c’e’ mai stato un punto, ancora complici, uno dentro all’altro; se c'e' qualcuno che crede ancora nelle emozioni forti, venga a riportarmi le mie, quella stretta alla bocca dello stomaco, quella che toglie la fame e il dolore, quella che sento ora, incessante, mi esplode il cuore ogni volta che mi immergo nel tuo profumo, ogni volta che mi sfiori con le mani, ogni volta che appoggi un bacio sulla mia pelle, ogni volta che sei dentro di me...
... se c'e'... qualcuno che riesce ancora a vedere dove comincia l’amore, venga a spiegarlo a me, non riconosco piu' il confine, non se ho sensazioni cosi' forti da farmi esplodere l'anima, da frantumare tutti i grandi discorsi, da lasciare che abbia l'istinto di infilare le mani dentro al tuo profondo, dentro ad un'anima che mi ha stregato, e che mi porto addosso come uno dei miei tatuaggi....
Non e' cambiato niente, non e' mai cambiato niente, tu a rubarmi le labbra e gli occhi, a sfiorarmi con mani e pelle, a ingoiarmi e sorridermi, io a rubarti gli attimi e la voglia, a catturarti il respiro e a prenderti, a sorriderti...
ti porterei via con me... ora.


Passo ore ed ore a guardare quelle parole disordinate che mi affollano la mente, immaginando il colore che potrei dargli, la forma, il tono, il suono, e quante volte mi gioco le notti su quelle lettere sparse che diventano frasi, frasi che diventano pensieri, pensieri che volano da una finestra e diventano, qualche volta, poesia...Eppure hanno anche un silenzio le parole, che a volte racconta molto di piu', le parole sono amiche, sono gesti espressi, sono tane in cui ci rifugiamo, a volte sono anche quelle cantine buie, sono urla soffocate, sono angoli, unghie e graffi, sono pensieri arrotolati in bottiglie in balia delle correnti, sono anime a volte, senza bordi e senza sorrisi...Le parole non dette sono quei silenzi che lacerano, sono il tacere di un dubbio che non vogliamo ammettere, quello che strappa l’anima, sono suoni immaginati, sono quasi sempre soltanto dolore. Sono a volte burroni dove rotoli per riprenderle, sono mari immensi dove le vorresti veder galleggiare e spingerle mentre scendendo annegano. Sono la fantasia non vissuta, sono un’arcano mai svelato, sono il mistero delle notti scaldate da candele, sono pensieri che non hanno un posto dove andare, sono desideri disegnati su una spiaggia senza confini...Non posso dirti come capire quel frusciare ma solo tu lo puoi sentire, non posso dirti come sara' il passo dopo l’incanto, non posso dirti dove andra’ a morire la nostra anima, posso dirti che la mia e’ nelle tue mani ed e’ cio’ che di piu’ prezioso posso darti, hai le mie dita strette nelle tue, ed io i tuoi passi sulla mia stessa strada. Le passioni silenziose bastano a far sentire l'amore di cui siamo capaci, bastano per volersi, per cercarsi, per sentirsi, per vivere di un respiro, di un solo battito, o di un frammento d'anima...e di morire per questo...

“Sono gocce di memoria, queste lacrime nuove Siamo anime in una storia, Incancellabile Le infinte volte che, mi verrai a cercare, nelle mie stanze vuote ...”
Intercalare... Ogni cosa si intreccia, si infila dentro ad un’altra, e dentro un’altra ancora, la tocca, la sfiora, oppure ci entra con tutti e due i piedi, come questo raggio di sole che ora entra dalla mia finestra, la attraversa riflettendosi dentro, sulle mie cose, sulle foglie della mia vita, su qualche mio ramo spezzato, su qualche oggetto che fa parte di me, di questo cerchio che mi sono disegnata intorno. A volte lo riempio troppo, a volte lo lascio vuoto, come la mia stanza, come certi angoli della mia mente...
“Inestimabile...E’ inafferrabile la tua assenza che mi appartiene Siamo indivisibili, siamo uguali e fragili...”
Intercalare... E silenziosa ascolto il rumore delle sensazioni, di questo insinuarsi dentro, di questo farsi strada ed entrare, a volte mi piace questo silenzio che ho dentro, il silenzio delle parole che lascia sentire il suono di quel qualcosa che si appoggia sul cuore, ci sono cose che fanno molto piu’ rumore delle parole, che forse hanno anche piu’ significato, troppo facili le parole, le sensazioni sono piu’ forti...
“Sto correndo verso te, siamo nella stessa sorte Che tagliente ci cambierà, aspettiamo solo un segno un destino, un’eternità ...E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso...”
Intercalare...Dei miei pensieri nella mente, uno dentro all’altro, intrecci di ombre e luce, di te, pensieri come lucciole, come gabbiani inafferrabili, e sempre...Uno soltanto, il piu’ intenso, ricade su di te, mi avvolge, ti avvolge, e ti sento,mentre gioco con la mia penna...

mercoledì 21 febbraio 2007

Ci son giorni che tutto ci appare buio, e che una via di uscita non cè,
ma non è così….
Non siamo soli,
siamo circondati da persone che ci amano.
Ascoltiamo il loro cuore e lasciamoci condurre sulla via.
Non scordiamo però i brutti momenti,
perché ci serviranno per un domani migliore.
Le ferite del cuore servono a rendere più forti.
Se hai amato e sofferto, non cercare di calpestare i ricordi,
ma tienili stretti,
perché qualsiasi essi siano,
hanno sempre dato tanto.

il cuore più bello....

C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo o, quantomeno, dell'intera vallata.
Tutti quanti erano sbalorditi per questo,
e glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro,
e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso. All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio che, emergendo dalla folla disse:
"Beh, a onor del vero, il tuo cuore è molto meno bello del mio!"
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo. Certo, quel cuore batteva forte,
ma era ricoperto di cicatrici.
C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene. Così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi, dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, e si domandavano come egli potesse affermare che il suo cuore fosse non solo bello, ma il più bello! Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Starai scherzando!" disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, Mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime". "Vero", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio. Vedi, ogni ferita che tu vedi rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato. Spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a quel che ricevi così ho qualche bitorzolo, a cui sono molto affezionato, però: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso. Altre volte, invece, ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare, tu lo sai, è rischioso, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che provo anche per queste persone... e chissà? Forse un giorno ritorneranno e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia la vera bellezza?". Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, corse incontro al vecchio, e glielo offrì con le mani che gli tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato
e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Il giovane guardò il suo cuore, che non era più il cuore più bello del mondo, eppure lo trovava meraviglioso come mai:
perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui!
Gabbiano Jonathan
Sono quella che sono
Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m'ama
Non è colpa mia
Se non è sempre quello
Per cui faccio follie

Sono quella che sono
Sono fatta così



Jacques Prévert

Un posto tutto mio...




Solo mia, solo mia,la capanna di magia.
Io ci sto, io ci sto e gli altri invece no.
Io ci porto chi mi pare,se tu vieni ci puoi stare.
Dentro si sta molto bene,io ci faccio pranzi e cene.
Calda, piccola e segreta,la mia tana quieta, quieta. Ed è fatta tutta in legno,è la reggia del mio regno.
E' molto piccolina perchè è tutta vicina.

Questo amore Così violento Così fragile Così tenero Così disperato Questo amore Bello come il giorno Cattivo come il tempo Quando il tempo è cattivo Questo amore così vero Questo amore così bello Così felice Così gioioso Così irrisorio Tremante di paura come un bambino quando è buio Così sicuro di sé Come un uomo tranquillo nel cuore della notte Questo amore che faceva paura Agli altri E li faceva parlare e impallidire Questo amore tenuto d’occhio Perché noi lo tenevamo d’occhio Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato Perché noi lo abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori Negato cancellato Questo amore tutto intero Così vivo ancora E baciato dal sole È il tuo amore È il mio amore È quel che è stato Questa cosa sempre nuova Che non è mai cambiata Vera come una pianta Tremante come un uccello Calda viva come l’estate Sia tu che io possiamo Andare e tornare possiamo Dimenticare E poi riaddormentarci Svegliarci soffrire invecchiare Addormentarci ancora Sognarci della morte Ringiovanire E svegli sorridere ridere Il nostro amore non si muove Testardo come un mulo Vivo come il desiderio Crudele come la memoria Stupido come i rimpianti Tenero come il ricordo Saldo come il marmo Bello come il giorno Fragile come un bambino Ci guarda sorridendo Ci parla senza dire E io l’ascolto tremando E grido Grido per te Grido per me Ti supplico Per te per me per tutti quelli che si amano E che si sono amati Oh si gli grido Per te per me per tutti gli altri Che non conosco Resta dove sei Non andartene via Resta dov’eri un tempo Resta dove sei Non muoverti Non te ne andare Noi che ci siamo amati non t’abbiamo Dimenticato Tu non dimenticarci Non avevamo che te sulla terra Non lasciarci morire assiderati Lontano sempre più lontano Dove tu vuoi Dacci un segno di vita Più tardi, più tardi, di notte Nella foresta del ricordo Sorgi improvviso Tendici la mano Portaci in salvo
Jacques Prévert

Noi pensiamo molto meno di quanto sappiamo. sappiamo molto meno di quanto amiamo. Amiamo molto meno di quanto si possa amare.E così siamo molto meno di cio' che siamo.(Laing)

Chissà dov’è finito tutto quello in cui credevo, dov’è quella voce che dava sicurezza al mio mondo, che lo rendeva quasi sereno.Vorrei di nuovo quei sussurri che sfioravano, delicatamente, le mie emozioni.Li cerco, ti cerco, ma non ci sono più.Forse non erano nulla eppure davano tutto.L’anima si libera come un fiume in piena, cambiando il corso delle parole.Un altro giorno vola via ed io devo cambiare ancora stagione, devo inventare le mie ore.L’anima proietta le sue verità come illusioni, viaggiando nuda, lungo un sentiero che non c’è, che forse non c'è mai stato, ma che allora io vedevo ed era tutto più bello...Dov’è la prova di quello che è stato? Se non c'era niente, perchè la cerco?Cosa cerco? E' tutto instabile, insensato.Cerco un raggio di sole tra il fumo e le parole.Ma non c’è!Sono idiota, lo so!Io continuo a cercare, ma tu non correre, ti prego, è difficile raggiungere qualcosa che ormai non ho e che probabilmente non ho avuto mai....
E' buffa tutta questa cosa me ne rendo conto.Con una tranquillità se non altro raggiunta, posso guardare con occhi più obiettivi e capire che è tutto assurdo.Eppure mi manca.E ho capito cosa mi manca in fondo.Non quello che forse non c'era e nn c'è mai stato, ma come mi sentivo.

la spensieratezza


Pascal: “ Quando considero la breve durata dalla mia vita, assorbita nell’eternità che precede e segue il piccolo spazio che io riempio e che vedo, sperduto nell’infinita immensità degli spazi che ignoro e che mi ignorano, mi spavento e mi meraviglio di vedermi qui piuttosto che là, perché non vi è affatto motivo perché io sia qui piuttosto che là, adesso piuttosto che allora. Chi mi ci ha messo?”


Dolce come una musica lenta il mio pensare, è che quando non ci sei, mi manca anche il respiro quando arriva fino in fondo, quando brucia dalle labbra alla gola e lo cerco nel denso di pensieri presi all’impossibile, nella tua ombra che nel buio appare e in quel filo di luce che insieme ai sensi la mette nei miei occhi. Intrisa di quel momento in cui cedo alla dissolvenza e mi ritrovo il tuo viso fra le mani, i miei pensieri scendono senza suoni fin dentro alla tua anima, e sono specchio per me i tuoi occhi, sono labirinto e passione, sono mani cercate, sono respiri divisi, sono silenzi...

" .. Scorrono gli anni nascosti dal fatto che c’è sempre molto da fare ed il tempo presente si lascia fuggire con scuse condizionali, ribussa ai miei pensieri un desiderio di ieri ... ... chissà com’è la tua vita oggi ... ... Tra i sussurri , l’indolente presa di ascendere e cadere qui tra la vita e il sogno, la luce ed il buio dove forze oscure da sempre si scatenano Felici giorni quel fato ti riempie di lacrime di arcobaleni della lussuria che tenta i papaveri con turbinii e voglie ...

resto ferma qui


E’ arrivata l’ora di uscire dalla mia camicia infantile e di sfilarsi la corona di spine, anche se i segni restano e resteranno per sempre.Perchè di Alice e del bianconiglio non si è saputo mai più nulla: forse nessuno dei due ha ammazzato l'altro, forse hanno semplicemente smesso di giocare.La vita non ha niente a che fare con il paese delle meraviglie e nella vita vera un fiore deve sapere da solo quando è ora di cambiare colore.Non si vive solo di paura del domani.C'è un adesso, è tutto ciò che ti è dato sapere.A volte è confortante chiudersi in una scatola di negatività dalla quale non uscire per paura di farti male, è confortante, sì, ma assolutamente irreale.Rimarrà per sempre il piacere infinito di questo scrigno di pezzetti di cielo e ci sarà il terrore infinito di traslocare altrove.Che forse sarebbe bastato anche solo rimanere in silenzio accanto al suo silenzio, oppure stargli vicino senza piangere: volevo solo farlo sorridere.Come in quel film che non ho ancora visto, quello in cui lei si siede al tavolino del bar di fronte a lui e dice "io vorrei solo viverti accanto, lasciami vivere accanto a te, non ti darò fastidio, non voglio nulla da te, solo amarti." … era tutto colorato e pieno di disegni nella mia testa. Era tutto un gioco splendido a tornare bambini dopo un lungo e doloroso crescere obbligato.Ed era tutto mio.Forse da qualche parte. Forse un giorno . O forse sto cambiando solo gioco.Non lo so…
Intanto resto ferma a respirare.

in giro per l'anima

Ci sono spesso momenti in cui penso di soffocare.
Poi c'è stato un raggio di sole a farmi gridare. C'è stato il vento tra le dita delle mani . C’è stato il tempo di una sigaretta e poi alzarsi e andare via. Il tempo di lasciarsi andare, solo stavolta. solo per un pò. C’è stato un berrettino bianco di lana col pompon che avevo da piccola. Un quadratino di cioccolata nella stagnola mezzo mangiucchiato. C'è stato anche il tempo dell'amore, ma ho preferito dimenticarlo. C'è stato il tempo dell’odore di legno nella casa del nonno. Poi c'è stato un giorno in cui il nonno è morto. C'è stato forse un momento in cui ero pura, ma non me lo ricordo più ormai. C’è stato anche un giorno in cui avevo deciso di morire ma poi forse ho semplicemente cambiato idea. E ci sarà il giorno in cui non mi sarà più concesso di cambiare idea. C'è stato un solo momento in cui ho smesso di avere freddo. Due soli cuscini su cui dormire in tre.C'è stato un quadrato di cielo da incorniciare tra i palazzi .Dei muri da abbattere e un grumo di lacrime da ingoiare. C'è stato anche un momento in cui ho smesso di lottare.
Mi alzo ogni mattina e faccio pulizia dentro e fuori di me
tatuo il sorriso e riprendo i binari della strada maestra.
Stanotte ho guidato senza meta per strade deserte per un'ora circa, con una punta di luna sospesa sulla testa e il cielo sereno dopo la nebbia.Sola. per scelta, solitaria. Qualcuno dice che sono inafferrabile, io preferisco dirmi solitaria. La strada mi strisciava davanti.e i ponti erano tubi del lavandino intasati, di me. Oppure un esofago. Chissà perchè riesco sempre a gastrodefinire/gastrodefinirmi, anche non so bene ancora come gastrosalvarmi.Ho un bruciore che mi ricorda che esisto. Ma ho sorriso nello specchitto retrovisore. Ho sorriso perchè mi stavo bevendo la notte per strada. Non c'era niente da ridere lo so.(E mi manchi. Ma non te lo dirò mai. )

la tua ombra su di me

Sei tutto quello che mi manca...Sei tutto ciò che cerco...Sei esclusivamente quello che voglio...
Ti prego ascolta l’urlo viscerale del mio dolore,odora il mio corpo che desidera inebriarsi di te e confonditi in me prima che la ragione me lo possa vietare,perchè se l'amore ha un senso io voglio viverlo ogni momento
Quindi strappami via dai miei silenzi prima che mi sopraffagga la monotonia,dammi esattamente quello che sei in questo preciso momento...Portami ovunque vuoi,ma non lasciarmi qui,perché da soli niente ha un sensoe noi siamo nati per vivere insieme perennemente nascosti nel buio...
Forse tutto ciò è solo una grande illusione in un piccolo sussurro;io folle cacciatrice di sogni perduti tra vita e... poesia....
Non ho più freni per questa moltitudine di lacrime,per tutto l'impegno e la sofferenza spesa a desiderarti,per questo sentimento che lotta quotidianamente filo a filo con la mia malinconia...
Ma non posso e non voglio fermarmi...Ne oggi,ne domani, ne mai...perchè voglio veder tramontare il mio cuore nell'arcobaleno del tuo amore...
Luce

io pronuncio il tuo nome


Io pronuncio il tuo nome, amore mio,
nelle notti oscure,quando giungono gli astri a bere nella luna,e dormono i rami delle fronde occulte.
Ed io mi sento vuoto di passione e di musica.
Folle orologio che canta antiche ore defunte.
Io pronuncio il tuo nome in questa notte oscura, e il tuo nome mi suona più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle e più dolente della mite pioggia.
Ti amerò come allora qualche volta? Che colpa ha commesso il mio cuore?Se la nebbia si scioglie quale nuova passione mi aspetta?
Sarà tranquilla e pura?
Se potessi sfogliare con le dita la luna!!
Federico García Lorca
PRELUDIO N.15 "LA GOCCIA" DI CHOPIN
Pag.299 del libro
"L'autocoscienza del cosmo" BUR di Luigi Giussani

Siccome al mio papà piaceva Chopin più di tutti gli altri, avevo sentito almeno un centinaio di volte il quindicesimo preludio di Chopin (che si chiama appunto il "preludio della goccia"). Finché una volta, improvvisamente - ero in ginnasio o in liceo, non ricordo più (no, è stato in liceo, perché era connesso con il problema dell'esistenza di Dio) -, mi sono improvvisamente accorto che la bellezza del preludio di Chopin era apparentemente determinata, dettata dalla melodia di primo piano - che è bellissima, ha delle variazioni bellissime -, ma l'attrattiva del pezzo, la profondità del pezzo, la verità del pezzo non era nella melodia di primo piano: era in una nota che incominciava a farsi sentire leggerissima e poi cresceva, cresceva, cresceva, così che la melodia passava in seconda linea e invece ingrossava questa nota, sempre quella, sempre quella - proprio "mono-tono" -, sempre quella; e poi passava in secondo piano e poi ripassava in primo piano. E quando uno incomincia ad accorgersi di quella nota, capisce che il tema del pezzo è quella nota e non la melodia, e quella nota diventa come una fissazione. Tant'è vero che alla terzultima o penultima battuta finalmente sembra che questa nota sia stata vinta: la melodia prende il sopravvento e detta le sue note lentamente, quasi dominando il campo. Ma dopo quattro o cinque di queste note che dominano il campo, tac tac tac: la goccia ritorna. E io ho capito improvvisamente, sentendo questo preludio di Chopin - dopo averlo sentito cento volte -, che questo è il senso della vita: il senso della vita è come quella nota, sempre quello, uniforme. Tutto il colore, tutta la varietà della vita è nell'apparenza; ma, pur essendo la varietà della vita, il colorito della vita, tutto nell'apparenza, non è quello il tema della vita. Quello che l'uomo vuole non è quello, quello che l'uomo aspetta non è quello: è piuttosto quella fissazione lì, che è il desiderio di felicità, il desiderio della felicità. Quella nota li è nella melodia ciò che nell'uomo è il desiderio della felicità, l'esigenza del cuore, vale a dire il punto di fuga. Sentitelo questo preludio di Chopin e poi vedrete. Dopo che ho capito questo, in tutti i pezzi di musica mi risulta la stessa cosa! Per esempio, il secondo movimento della Settima sinfonia di Beethoven, oppure il Concerto per violino e orchestra di Beethoven, oppure il Trio op.100 di Schubert... sono tutte cose che potreste sentire.
Se

Se… riesci a non perdere la testa,
quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa;

Se… riesci ad aver fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;

Se… riesci ad aspettare, senza stancarti di aspettare,
o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie
o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio
pur non mostrandoti ne troppo buono ne parlando troppo da saggio;

Se…riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se…riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;

Se…riesci, incontrando il Successo e la Sconfitta
a trattare questi due impostori allo stesso modo;

Se… riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai dette,
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali tu hai dato la vita, distrutte
e umilmente, ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se…riesci a fare un sol fagotto delle tue vittorie,
e rischiarle in un sol colpo a testa e croce,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;

Se… riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti, anche dopo molto tempo che non te li senti più,
ed a resistere quando ormai in te non c’è più niente,
tranne la tua volontà che ripete …resisti;

Se…riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,
o a passeggiare con il re senza perdere il senso comune;

Se…tanto amici che nemici non possono ferirti;

Se…tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;

Se…riesci a colmare l’inesorabile minuto,
con un momento fatto di sessanta secondi;

Tu hai la terra e tutto ciò che è in essa e quel che più conta
Sarai un uomo


Rudyard Kipling

A cosa serve la poesia? A vivere....

Può servire.
Vi faccio un esempio.
Prendete una coppia che va abbastanza bene:
due o tre lustri di convivenza
casa figli interessi comuni.
I coniugi però, non essendo nè sordi nè orbi
nè privi di altri sensi
naturalmente non immuni
dal notare che il mondo è pieno di persone attraenti
dell'altro sesso
di cui alcune, per circostanze favorevoli,
sarebbero passibili di un incontro a letto.

Sorge allora un problema che propone tre soluzioni.

La prima è la tradizionale repressione
non concupire eccetera non appropriarti dell'altrui proprietà
per cui il coniuge viene equiparato a un comò
Luigi XVI o a un televisore a colori
o a un qualsiasi oggetto di un certo valore
che non sarebbe corretto rubare.

La seconda soluzione è l'adulterio
altrettanto tradizionale
che crea una quantità di complicazioni
la lealtà (glielo dico o non glielo dico?)
lo squallore di motel occasionali
la necessità di costruire marchingegni di copertura
che non eliminano la paura
di fastidiose spiegazioni.

La terza soluzione è senza dubbio la più pratica
Si prendono i turbamenti e i sentimenti
le emozioni e le tentazioni
si mescolano bene si amalgama l'immagine
con un brodo di fantasia
e ci si fa su una poesia
che si mastica e si sublima
fino a corretta stesura sulla macchina da scrivere
e infine si manda giù
si digerisce con un pò di amaro
d'erbe naturali
e poi non ci si pensa più.
E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,...non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...,la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose.......e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.E impari che nonostante le tue difese,nonostante il tuo volere o il tuo destino,in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grandeJonathan Livingston.E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
Ciao, oggi mi sono svegliata presto perchè avevo voglia di pubblicare sul mio blog la bellissima poesia di Pablo Neruda .
E' una poesia intensa, non articolata, semplice, diretta.
E' una di quelle poesie che ti scuotono e ti fanno riflettere tanto su quello che pensi, immagini, scrivi, realizzi o sogni.
E voi? quale poesia portate nel cuore?
Ogni cuore ha uno scrigno riservato....ogni cuore porta in sè una speranza...La mia è quella di un'esistenza più autentica senza sgomenti e sotterfugi....buona vita anche a voi...

martedì 20 febbraio 2007

istanti...

Se io potessi vivere un'altra volta la mia vitanella prossima cercherei di fare più errori non cercherei di essere tanto perfetto,mi negherei di più,sarei meno serio di quanto sono stato,difatti prenderei pochissime cose sul serio.Sarei meno igienico,correrei più rischi,farei più viaggi,guarderei più tramonti,salirei più montagne,nuoterei più fiumi,andrei in posti dove mai sono andato,mangerei più gelati e meno fave,avrei più problemi reali e meno immaginari.Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamentee precisamente ogni minuto della sua vita;certo che ho avuto momenti di gioiama se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,solo di momenti, non ti perdere l'oggi.Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primaverae continuerei così fino alla fine dell'autunno.Farei più giri nella carrozzella,guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,se avessi un'altra volta la vita davanti.Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.Jorge Luis Borges




















Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di unosbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davantiall'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)


Il dono della parola e' stato fatto all'umanita' perche' ci capissimo tra noi, amico mio, non per confonderci. Quanto sarebbe stato piu' facile se invece di diffondere storie che dividevano i popoli in questo mondo, avessimo imparato a parlare il linguaggio del cuore,comprendendo che tutti stiamo cercando le stesse risposte.

Qualcuno molto tempo fa disse che la ragione per cui gli esseri umani sono superiori a tutte le altre creature e' che sono in grado di prendere decisioni per mezzo del ragionamento, mentre gli animali si basano solamente sull'istinto. Io credo invece che per essere veramente superiori dovremmo trovare il giusto equilibrio fra istinto e ragione.

Che ti ci creda o no, amico, c'e' un tempo per ogni cosa. Non c'e' niente di peggio che tormentarsi con la catena dei se. Si puo' decidere di prendere una direzione diversa solamente quando si e' arrivati in un punto in cui la strada si divide, non prima.